Forever Lost

Ogni qualvolta mi perdo dietro di te, di voi e conseguenti manie depressive. Ogni volta comincio a scrivere dell'infinità che c'è dietro, dell'impossibilità di perderla per la via. Ogni volta mi chiedo come accade, come posso farcela a non smollicarmi per strada. Ogni volta qui mi ritrovo. E da qui mi perdo.

martedì 30 marzo 2010

il sogno di una vita, o di una fica?

Ma santoiddio-padre-curato (virgola e a capo),
o c'è qualcuno che porta sfiga o la ruota che gira è arrivata finalmente a me. Non dico di evitare la sorte, però così è troppo. Sorvolando sui tumori, sui cancri, sui pancreas che sembrano essere fatali quanto la conoscenza della loro posizione all'interno del corpo umano; sorvolando su Hodkins e la sua etnia.
Sorvolando, dunque, si arriva, e arrivo, a pensare che non è possibile tanta banalità, in quella che dovrebbe essere la propria vita e le proprie sensazioni. Banalizzare attraverso un comportamento naturale, sì non è colpa diretta, però appare comunque banale!
E allora mi ritrovo a dover quasi scappare davanti ad espressioni esagerate e caricaturali delle sensazioni. Che palle.
Io già scappo, però qui mi si da una mano...e pure grossa, sensi di colpa, ZERO!
L'unica cosa che vorrei è ciò che dicono gli Editors, ho bisogno di te che mi dici che è tutto ok. Ma so che non mi è possibile, non si può essere ciò che.
Non mi è più possibile, quasi fosse una maledizione, stare a godermi dei momenti liberi e liberamente, c'è sempre qualcosa, qualcuno.
Al sole di Roma, penso all'Islanda a come sarebbe lasciare tutto e stare lì, tra i sorrisi bianchi e luminosi. Ma poi, che cazzo dico.

Continua a parlarmi da quella pancia, ed io non voglio allontanarlo e come un figlio rimasto tra due persone che ormai son morte l'una per l'altra...voglio che possa parlarmi dal mio di corpo. Almeno smetterò di ricordare quelle linee. Ogni nota, poi, ha il trasporto e il peso di un treno passato senza fermate dal binario testa e schiantatosi al binario petto. Ogni canzone, ogni vinile è un viaggio di quelli che si ricordano: per il rumore, il botto e il dolore.
Ho deciso di farlo.

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