Perdere se stessi in giro, in mezzo alle persone, dietro a dei jeans stretti e cose così. oramai lascia un senso che poco ha di normale, una sensazione di perdita di contatto. una voglia irrefrenabilmente astratta, un urlo soffocato dove tu sei fra i denti.
Troppe volte mi chiedi come sarebbe stato se fosse stato adesso, sarebbe ancora e ancora. Il mio essere pronto è sempre in ritardo sui tempi e sulle esigenze, sempre tardo. Ora qui pronto per niente, prima lì non adatto a quel tutto. una frustrazione assurda, un continuo confronto con una caduta dolorosa, una ferita che non sembra rimarginarsi.
Una canzone, ancora una volta, mi salverà. spero.
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