Forever Lost

Ogni qualvolta mi perdo dietro di te, di voi e conseguenti manie depressive. Ogni volta comincio a scrivere dell'infinità che c'è dietro, dell'impossibilità di perderla per la via. Ogni volta mi chiedo come accade, come posso farcela a non smollicarmi per strada. Ogni volta qui mi ritrovo. E da qui mi perdo.

giovedì 12 agosto 2010

Quella volta ti ho presa per il culo.

"non trovo il nord da nessuna parte".
Mi bastò questo per etichettarti come una decerebrata (insieme ad una moltitudine di altre mille infantilate). Ora lo sento più mio di quanto fosse tuo allora.
Non voglio pensare come ci sia rimasto il destinatario di quella mail: dolore, rabbia, incomprensione, confusione, offuscamento, disorientamento, labirintite, questo deve aver sentito, in un attimo preciso tutto. Io avrei barcollato con tutto questo dentro.
Se non fosse venuto da lei, se fosse stata un'altra a scrivere quella mail, sono sicuro che avrei spezzato lancie, avrei apprezzato fino a farla diventare un'icona nei miei pensieri. un esempio.

Ma quel cazzo di nord, è difficile da seguire o da immaginare di seguire. io non riesco. e mi sento legato e rinchiuso da me stesso, dalla mia testa bacata ma bacata seriamente non è una parola tanto per: c'ho un buco enorme!
Quella volta ho preso te per il culo, ora ci prendo me. Scrivere ste minchiate per darsi forza, per collocarsi in un immaginato possibile e attuabile solo per il fatto che è nero su bianco. fottutissimi pensieri che rimangono tali, andatelo a spiegare ai vari cantastorie amorosi, che non si può tutto con l'amore né si può tutto con il volere...cazzo.
Io vorrei tutt'altro ma sono qui una sera d'Agosto a scrivere su un computer sapendo che domani non avrò nulla da fare se non continuare a pensare a ciò che non andrò a fare. C'è qualcuno più sfigato di così? io non credo, no.

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