Forever Lost

Ogni qualvolta mi perdo dietro di te, di voi e conseguenti manie depressive. Ogni volta comincio a scrivere dell'infinità che c'è dietro, dell'impossibilità di perderla per la via. Ogni volta mi chiedo come accade, come posso farcela a non smollicarmi per strada. Ogni volta qui mi ritrovo. E da qui mi perdo.

domenica 10 aprile 2011

ci vorrebbero mille post, singoli, separati.

Ho immaginato il peggio, in quel istante. lì da solo, nel momento impensabile quando proprio non era necessario né, tantomeno, possibile. Io ho pensato al peggio, come sempre, ho tirato giù acqua ho strofinato gli occhi e lo sconforto avanzava come la marea copre la spiaggia rimanente, fino a lasciare solo gli scogli e niente più.
Quando arrivi agli scogli è come il fondo del pozzo o del barile non c'è più niente, e non è come dicono: "puoi solo risalire", no, puoi solo rimanerci...e allora i collegamenti dei tubi si creano da soli, i fumi sembrano arrivare e pervaderti l'anima, puoi piangere ma è arrivato il momento, non puoi sfuggurgli, arriverà anche per me questa nobiltà? non si riesce a nascondere la paura, come non si nascondono le lacrime negli occhi, ho avuto tanto di cui disperarmi e molti pensano sia un capriccio, un tentativo di evadere le responsabilità, autocommiserazione.
In quel momento, in quei momenti, vuoi solo tirarti addosso i motivi del tuo essere, distruggere la normalità (ogni oggetto vorresti che sparisse); un box, la macchina, il motore acceso, i fumi e quella voglia di far sparire tutto, che niente potesse servire, che gli errori di una vita qui abbiano influenzato tutto il dolore di una vita lì; la stessa voglia tua di concludere un cammino iniziato male e neanche continuato, fallendo le possibilità di ricominciare che ci hanno concesso.
Fortunatamente o il suo contrario, non erano le 4:48.
bisognerà aspettare.

2 commenti:

  1. sembra così vicino quel momento...è come se prendesse forma solo per darmi conforto quando sarò sola e sarò lì, nel mio momento

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  2. non si tratta di un cambiamento vero e proprio. o forse sì. non lo so, come è niente quello che so. la mia conoscenza in senso ampio è soggetta giustamente alla memoria, la memoria è soggetta alla capacità di immagazzinare informazioni, quest'ultima è assoggettata alla possibilità di controllare le funzioni della mia mente e la mia mente è fuori controllo.
    riassumendo, quello che intendevo dire l'altro giorno a proposito dei presunti cambiamenti avvenuti nella mia vita è quanto segue: dopo anni a anni passati sull'orlo del precipizio, a seguito della spinta tanto agognata e al contempo temuta, io, incredibilmente mi mossi. cadesti? domanda lecita-
    non ancora.
    ma ebbi la certezza materiale di poterlo fare, forse per la prima volta davvero.
    successe che, e nn sono la prima persona alla quale è accaduto qualcosa di simile, che un giorno una persona inaspettata ed estranea al mio stile di vita da LOOSER, mi disse: tu così, così e così...il classico estraneo che in due battute sconvolge la tua percezione del bene e del male, con la rapidità e la precisone di un colpo di spada di Hattori Hanzo. ed io: ah, demonio! tutto vero.
    ok, il cambiamento è questo: dopo anni passati a contemplare l'idea della percezione materiale ed immateriale della mia morte, ho compreso, capito e accettato che finalmente io e dico io, potrò morire, come, dove e quando voglio, oppure no.ma la propensione al sì è quello che fa la differenza.
    that's it

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