Forever Lost

Ogni qualvolta mi perdo dietro di te, di voi e conseguenti manie depressive. Ogni volta comincio a scrivere dell'infinità che c'è dietro, dell'impossibilità di perderla per la via. Ogni volta mi chiedo come accade, come posso farcela a non smollicarmi per strada. Ogni volta qui mi ritrovo. E da qui mi perdo.

martedì 4 maggio 2010

Cosmic Love (Love you, Florence!)

Vi darebbe fastidio se nell'atto di fare l'amore per la prima volta con uno sconosciuto, lui avesse lì, pronti i preservativi?
Se fossi donna lo troverei fastidioso, come, essendo uomo, trovo fastidioso che loro non si risentano di questo. Sono strano? poesse.
Quindi si sappia che per me nulla è semplice, per me nulla è aria fresca; non lo era neanche quando i polmoni erano puliti e a piena capacità. Si sappia che posso rovinare tutto ciò che intravedo positivamente, tutto solo per il gusto di vederlo crollare, per paura o certezza di non esserne all'altezza. Devo cominciare con la meditazione trascendentale.

Ormai l'aria fresca o la leggerezza le vedo miraggi lontani. Troppo complicato quello che gira nella testa, troppo tutto. Mai troppo bello. Sempre troppo doloroso, anche quando non ce n'è motivo, anche quando il difficile sarebbe trovare del doloroso. Anche quando è tutto semplice: uscire di casa, incontrare una che dice di amarti, chiederle come sta, baciarla, camminare con lei, ridere, bere birra, tornare verso casa sua, ribaciarla, salire con lei, fare sesso e dormire con lei, alzarsi la mattina senza morte dentro, alzarsi e non provare nausea dal volto che hai vicino. Sempre la stessa storia.
Mi viene in mente di quanto non sia adatto a te né a nessun'altra, per mancanze mie, per assenza di dati positivi su me stesso. Qui è l'Africa dei sentimenti e delle sensazioni, qui manca tutto ma è e non è colpa nostra, c'è e non c'è la voglia che sia diverso, sarebbe e non sarebbe la stessa cosa se qualcosa cambiasse. Vorrei veramente prendere delle strade diverse, ma la mia lotta non so quanto di cosmico abbia e quanto margine di cambiamento mi sia dato e quanto sia solo sudore nel vuoto.
Da sempre provo ad affrontare i grandi dilemmi uno per volta, a risolverne (o meglio a vederne passare) uno per volta, ma sempre faccio un buco nell'acqua. E mi stupisco quando qualcuna persona mi trova interessante, dio solo sa quanto mi stupisco e quanto fingo di non esserlo. Diamine è assurdo! Se solo si sapessero i miei pensieri in quell'istante. Che risate.
Cioè, mi dico, io non faccio mai nulla e non sono mai nulla di così definito per poter suscitare interesse, non dimostro anche un solo briciolo di interesse per quelle persone (non credo di esserne così capace ultimamente), mi chiudo quasi sempre ormai non amo parlare di me, rispondere a domande personali, non lo faccio quasi mai: passo per un completo inetto o ometto parti fondamentali della mia esistenza senza accorgermene, solo perché personali e non adatte al mio interlocutore. Poi diciamoci la verità, non saprei che dire neanche a me stesso.

Parlo sempre di 'sta musica che mi ha cambiato l'esistenza, ma poi in concreto cos'ha fatto? Ha creato più giri di fumo nel cervello, ha fatto si che mi ponessi più domande e avessi più dubbi: contribuendo all'inadeguatezza VERA, ha strappato via pelle e l'ha gettata via, a volte vicino a qualcuno; mi ha lasciato ogni giorno il ricordo di quel pezzo lanciato talmente lontano da non sapere dove; mi permette, nonostante tutto di perdonarci e di sperare in qualcosa che sia aria per tutto; nello stesso tempo mi toglie anche l'ultima speranza. No way.
Tutto questo è un bene?

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