Forever Lost

Ogni qualvolta mi perdo dietro di te, di voi e conseguenti manie depressive. Ogni volta comincio a scrivere dell'infinità che c'è dietro, dell'impossibilità di perderla per la via. Ogni volta mi chiedo come accade, come posso farcela a non smollicarmi per strada. Ogni volta qui mi ritrovo. E da qui mi perdo.

lunedì 31 maggio 2010

intervento all'americana.

Mi sei venuta a trovare 'sta notte. Eravamo ad un consulto psicologico in coppia: che ci facevamo lì noi due che una coppia non siamo?
Era per riconciliare l'andato male, lo scomposto, l'incrinato, il rotto, il frantumato al suolo, il polverizzato dalle macerie; insomma l'inesistente ormai più. Al solito domande poste male, tentativi di cavare cose che incavabili, malizie espressive di chi ti siede davanti, parziali discorsi di parte con opinioni e giudizi inevitabili al genere umano: errori di valutazione poco inclini all'aiuto.
Si parlava di come ricomporre quell'inesistente di cui sopra, si recriminava ancora al tavolo di una pace che non si era raccontato come voluta.
Insomma prediche ai deserti, acqua nei bicchieri bucati fino a quando, l'intervento di una figura esterna dotata di capelli a caschetto credo di colore chiaro, non abbia sciolto i dubbi asserendo: " credo che sia posto male il tutto, il concetto dal quale partire è questo: siete qui, per l'esistenza di una vostra piccola parte che lo vuole". Niente da eccepire una semplice intuizione.
Dopo altre cose irricordabili, ti sei alzata e mi hai chiesto: "mi dai il tuo numero, come faccio a rintracciarti?". Ricordo di aver polemizzato di rimando qualcosa, ma la risposta più giusta ora sarebbe: "MAVAFFANCULO!"
Dormi bene Riccardo, dormi.

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