Cercano un po' tutti di sopravvivere, credo ci sia più senso di sopravvivenza di quanto non credessi, più che stupidità. Credo che tutti cerchino faticosamente(o meno, qui sta la stupidità) un angolo nel mondo.
Un po' come succede per le mie regole o tentativi di stare al mondo o di godere di qualcosa ma ad uno stadio molto più reale e condiviso con altri esseri umani. Tutti quanti si sforzano di andare avanti, anche quando non è scritto sia necessario, non so bene come renderlo a parole, è più qualcosa che vedi, due o tre azioni che ti rivelano l'essenza.
ieri finita la partita, tutti e dico tutti avevano persone venute lì per loro con cui alla fine si sono soffermati a parlare o altro; io no, perché non ce ne sono e non ce ne sono anche perché non ho mai permesso che succedesse. In quell'esatto istante ho sentito profondamente la mia estraneità a tutto e un po' è pesata.
mi chiedo quando smetterò di non accettare i compromessi come fanno tutti, quando smetterò di vivere in pensieri incompatibili col mondo. Quando farò "come fanno tutti".
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