Forever Lost

Ogni qualvolta mi perdo dietro di te, di voi e conseguenti manie depressive. Ogni volta comincio a scrivere dell'infinità che c'è dietro, dell'impossibilità di perderla per la via. Ogni volta mi chiedo come accade, come posso farcela a non smollicarmi per strada. Ogni volta qui mi ritrovo. E da qui mi perdo.

venerdì 5 marzo 2010

cos'è?


Un fastidio diffuso.
Sento, anzi no non sento il perchè mi danno repulsione, perché sono pronto a scattarvi addosso come un cane rabbioso. Fatto sta che così è. nessuno escluso.
Pazzia, intolleranza, incomprensione, tutto questo? cos'è?
La solitudine è veramente qualcosa di apprezzabile, non per mancanza di altro, come ripiego, ma proprio come scelta ponderata e "felicitante".
E' inutile che io ci provi, nulla di ciò che ho visto si ricreerà mai, nulla. Dovrò vivere nella ricerca e morire nell'illusione.
Niente di più poetico. patetico? no, poetico. cazzo.
"ma sono fatta così" "sono così". Un bel paio di coglioni, siete così con me. Fottetevi allegramente in un parco mentre i pesci rossi sono lì a specchiarsi nella loro vanità.
Impossibile non tornare a quel giorno, a quelle lacrime che se non sapessi il giorno preciso direi di una 12enne; quel buio rotto solamente da piccole lucine sparse, quella mia maglietta bagnata da tutta te; l'ombra della stessa commovente storia che Katayama. Sempre quella cazzo di nebbia, maledico me stesso per non riuscire, per non essere riuscito, ad avere dritte le antenne e aperte le cellule del mio corpo. Finirà mai?
Smetterò un giorno di beatificare quei momenti, quelle persone?
Forse un giorno, ora voglio tornare a dormire per terra con una cascata di cartapesta sulla testa e lucine sparse tutte intorno.

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